Volume 14, 2012
Science, Images, Events
Shiloh Withney
Pages 415-438
Affective Orientation, Difference, and “Overwhelming Proximity” in Merleau-Ponty’s Account of Pure Depth
A New Conception of Intentionality?
Orientation affective, différence et « écrasante proximité » dans l’analyse merleau-pontyenne de la profondeur pure
Je montre ici que la théorie de Merleau-Ponty sur l’expérience particulière d’une « profondeur pure » peut être comprise comme une orientation affective précédant l’orientation perceptive, et explique son rôle dans la proposition d’une « nouvelle conception de l’intentionnalité ». Le corps-monde comme relation de différenciation est repensé comme la différenciation intime et pré-objective de cette dimension affective. Je pense, contrairement à Toadvine (2009), que la position de Merleau-Ponty dans la Phénoménologie de la perception, peut être distinguée de la conception sartrienne de l’intentionnalité comme annihilation. La dimension provocatrice de ma lecture sur la profondeur pure vis-à-vis des discours érudits sur Merleau-Ponty est discutée en conclusion, et je pose en particulier la question de savoir s’il peut être utile de lire Merleau-Ponty comme un penseur de la différence.
Orientamento affettivo, differenza e “schiacciante prossimità” nell’analisi merleau-pontyana della pura profondità
Nel mio saggio, illustro la descrizione che Merleau-Ponty propone della particolare esperienza della “pura profondità” come un’orientazione affettiva che precede l’orientamento percettivo e ipotizzo il suo ruolo nel quadro del progetto merleau-pontiano di costruire una “nuova concezione dell’intenzionalità”. La relazione differenziante tra corpo e mondo è riformulata come quella differenziazione intima e pre-oggettiva che caratterizza tale dimensione affettiva; ciò supporta la mia ipotesi, in opposizione a Toadevine (2009), che la posizione sostenuta da Merleau-Ponty in Fenomenologia della Percezione può essere distinta dalla proposta sartriana d’intendere l’intenzionalità in termini di annichilamento. Concludo il saggio con una discussione delle possibili provocazioni che la mia lettura della teoria della pura profondità potrebbe sollevare nella comunità scientifica merlau-pontiana, soffermandomi in particolare sull’interrogativo
riguardo alla possibilità di leggere produttivamente Merleau-Ponty come un pensatore della differenza.